1.1.
RICORDI?
c’era un argine ingrossato;
un libro di Nietzsche
e una frase di Brecht.
– <<perdere.>>
– <<odiare.>>
furono parole pendenti
per prime dalle tue di labbra
(io – per me
avrei preferito la notte
che brucia lo stomaco
bevuta d’un sorso),
ho sentito spesso la tua
presunzione = fuggire da sé stessi perché assoggettati ad altri
e ne ho ricavato febbri insonni.
1.2
ci sono demoni borghesi,
alito di vino e sguardo eretto
sul tuo collo
nudo –
ma io che ti ho vissuta adesso
muoio,
zoppo,
in debito di alcune sbronze.
così è, il mio saluto liberato:
niente più parola e solo
carne
d’ora in poi –
vivere
scordando
di esistere.