Isometria dell’Arroganza

Semi_flessi gli sproloqui degli astanti

son come incarnati lunari crateri

 

sferiche funivie ligie di batteri,

in giugulari faringee arrotature

 

equazioni metafisiche irrisorie

c’osteggiano le derive di continenti

 

enormi smisurate, misure misurate

delle mie braccia comprensive

 

Non mi feriscono, le sconce idee

di superiorità isometrica

 

dove poco risponde alla bellezza,

se non qualche parola latrata in dissolvenza

 

ma non v’è vibrato più sconcertante

del digrignar di denti senza gengive

 

o stese stuoie di letterati alti e borghesi

sicuri nei loro merletti simil cortesi

 

nell’insulso sciorinare sentenze da cicogne,

interattive gogne su barbarie infradimensionali

 

come stolti alla deriva di loro stessi,

nel loro Ego in primis, esultano esulando

 

Mentre ad un passo muore in negativo

il loro esecrabile isotopo radioattivo

 

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