Lenzuola sudice, briciole
avanzi di pizza sul comodino.
Piccole cose accartocciate
senza senso sul pavimento
Osservo la triste dicotomia
di preservativi spenti
(fuori funzione – fuori gittata)
raccogliendo il resto di me
da sopra il comò.
Ma non doveva durarmi di più la batteria?
Che forse non basta mai il mio acquattare!
Benché resti sdraiato tutto assume sempre
il peso ingiustificato d’uno sforzo sovrumano
La telefonata arriva giusta,
nell’esatto momento
d’intenti molesti al cuscino
E mi dice di correre
E mi dice di non aspettare
Che Cristo risorge ad un passo da casa
in piazza. Ha le borse sotto gli occhi
ed i pantaloni a strisce colorate
M’aspetta in moto lui,
con la resurrezione a disposizione
e pronta l’unzione, in folle
mi pungo dove più duole
Così d’assaporare meglio
la sconfitta allegra
del mio tentativo
– allegro
di farmi fuori
allegramente
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sei sempre originale anche nella scelta dei titoli