Adulazione

Dei convenevoli, fecero la smorfia
e scivolate le parvenze
rimase scevra e pulita l’illusione

Piccoli cenci caddero rotolando dai gomiti,
gesti s’intrecciarono intermittenti;
un fonema strozzato d’ambiguità nevralgica
schizzò fuori dalle orbite assassine

Nella nemesi, ciclopiche scorciatoie
brevi per sintassi, ornarono i voli radenti
senza regalare doni ai ciechi di passaggio
come poveri piccioni di borgata
all’asciutto di semenza

L’adulazione, prese il senso di caduta
e lasciò arido il cammino.
Poche le briciole in raccolta
e nei campi il grano dorato
morì esalando l’ultimo sospiro
sopra un click degenerato

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