Tuoi questi rami adorni
nel tambureggiare
veloce dei picchi,
l’invito del bosco
che schiude la voce:
Alberone,
il tuo lacrimare
raccoglie sguardi
dove la loggia abbraccia
un cielo d’acqua.
Nel contorno
di lucciole a sera
la stola reale di una valle
sigilla il fremito del Matajur.