Amori amari, Lucia Piombo, recensito da Anna Rossetto

amoriamariLucia Piombo
AMORI AMARI
monologhetti e dialoghetti di amori infelici
ISBN 978-88-98572-00-7
Matisklo Edizioni
«Comete» – collana di poesia
prima edizione, luglio 2013
http://www.matiskloedizioni/amoriamari

Quant’è strano.
Già il titolo di questa preziosa raccolta di monologhi e dialoghetti la dice lunga.
E’ bastato cambiare una vocale ed accostare due parole apparentemente in antitesi. Si è aperto un mondo.
E’ stato come salire su una ruota panoramica. Quando lo facevo, da ragazza, oltre trent’anni fa, non avevo paura di nulla: non dell’altezza e nemmeno dell’insicurezza di quella giostra. Trattenevo il respiro e mi godevo il panorama che si apriva davanti a me, sussultando appena quando la ruota si fermava per far salire qualche altra persona.
Poi, con gli anni, tutto è cambiato.
Paura del vuoto, paura di cadere, paura che il seggiolino potesse cedere. Il panorama… quale panorama?
E’ stato così. Leggere Poetella, leggere questa preziosa collana di parole è stato come tornare sulla ruota panoramica. Da adulta, da donna matura. Con uno zaino di vissuto sulle spalle. Uno sguardo al panorama. Già, il panorama. La vertigine di ritrovare nelle parole dell’autrice qualcosa di me, la certezza che tutti quei dialoghi e quei monologhi sono vita vissuta, sentimenti contrastanti che battagliano dentro al cuore, dolori e amarezze che ti segnano l’anima bianca con un pennarello nero indelebile.

Quelli che passano sui cadaveri e se ne fregano. Mai passata sui cadaveri io. Neanche tu. Scanso pure le foglie secche io, pensa te.
Che ti credi. Mando fuori le mosche e i ragnetti piano, piano, senza toccarli, per non fare male.

Lo faccio pure io. E’ bello ritrovarsi, e in Amori amari ritroverete il vostro panorama. Qualcosa di voi, uno spicchio del vostro amore

Ché aspettarti, poterti aspettare, poter contare le ore dalle tue braccia, dalle tue labbra e dal tuo petto, poterti aspettare è bello. Sempre bello. Come vive chi non aspetta più?

forse la buccia resistente e coriacea di un rapporto finito male

Io resterò sempre la donna della sua vita. L’unica con cui è stato se stesso. L’unica con cui non ha dovuto trasformarsi, cambiare, mediare, cedere, tollerare. E lui per me. Uguale

magari il nocciolo duro di un rapporto mai iniziato

E esci. E io ti perdo per un po’, uno, due, tre, quattro piani, l’androne buio, e fuori. Rieccoti. Ti rivedo e cammini spedita verso il tuo destino, lontano. E aspetto…

E non solo. L’amore non è solo quello coniugale benedetto o no che sia. E’ anche quello tra padre e figlia, fatto di parole non dette, di desideri inespressi

Poi, quando s’aprono gli occhi, c’è chi li apre, sai?
tutto si svela, ma ormai è tardi. Non si possono ricucire i silenzi, non si possono
spianare i monti.

C’è l’amore strappato, quello che deve finire, quello della vecchiaia, quello mal riposto e quello sbagliato («(ma è mai sbagliato?)»). Tanti amori. Amori che si vedono dall’alto di una ruota panoramica. Io ho provato un brivido. Fin dalla prima pagina. Il brivido dell’insicura consapevolezza di trovare certamente una frase, un’immagine, un gesto, una situazione che ho vissuto, che vivo, che forse vivrò o che probabilmente non vivrò mai. Ho guardato attentamente il panorama, il mio cuore ha fatto il resto.

Non c’è niente di più amaro di una vuota, liscia liscia, tranquilla vita, senza vertigini, senza squarci, senza strazi d’assenza, senza esplosioni di festa, senza capriole d’amore.

E voi, soffrite di vertigini? Scopritelo..

Anna Rossetto

Lucia Piombo (Terni, 1952), laureata in Architettura, vive e lavora a Roma, dove insegna in una scuola di periferia.
Ama scrivere da sempre, ma solo da pochi anni lo fa in modo sistematico per colorare un po’ i suoi giorni e coronare il suo sogno di bambina.
Cura un blog: poetella.wordpress.com
Ha già pubblicato la raccolta di poesie “Bagliori d’esistere” (Rupe mutevole, 2010), “Storia senza rima” (Progetto cultura, 2011) ed ha vinto il premio letterario “Mangiaparole” con il suo primo romanzo “Nora e il bambino che non aveva ombra” (Progetto cultura, 2012), storia di un bambino autistico, di sua madre e del loro cammino verso la luce.

Anna Rossetto (Treviso, 1965), nasce e cresce quando ancora non ci sono i computer, quando al posto dei cellulari ci sono le cabine telefoniche, quando al posto dell’ipermercato si va a fare la spesa da “el casoìn” (negozietto di alimentari). Frequenta quattro anni di istituto magistrale (bene anzi benissimo in latino, non altrettanto in matematica), inizia a lavorare, si sposa ed ha un figlio.
Poi nel 1999 inizia a scrivere: lettera 32, carta carbone, bianchetto. Dei primi concorsi letterari cui partecipa viene a conoscenza attraverso il televideo.
Riceve premi e segnalazioni, pubblica la sua prima raccolta di racconti “Gli archivi segreti del destino” (2009, edizioni Cinquemarzo).
Le piacciono le coincidenze e le serie televisive ambientate negli ospedali, conta ancora sulle dita.
Nel 2013 pubblica la sua seconda raccolta di racconti “Farfalle nel temporale”: http://www.matiskloedizioni.com/farfalleneltemporale

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