Dicono che si può
attingere luce dal sole, e ossigeno
da piccole mani chiuse a pugno
su una vecchia falange invelenita; ma io
vengo a riva lentamente, e non sento
il rosso delle cortecce appese ai furori tenui
e illusori del primo mattino. Cullami tu allora
tu che hai braccia d’acqua, a volte
e la bocca sporca di terra
per il canto dolce di un silenzio
che non mi tradisce