Appoggiarsi

Appoggiamoci, l’un l’altro; stendiamo le gambe a ritroso.
Corteggiamo la luna con testa molle, lasciamo cantare
qualche gallo per tutti. Non servirà a null’altro il respiro,
né vuoteremo pitali in singola agonia, ma l’un l’altro, come
flessi armonici e balbuzienti. Un coro ordinato, per tutti: una voce.
A scapito, le idee, il loro randagio vincere l’oscurità.
Ci saranno plessi gemelli, ornamenti fallici comunitari,
associazioni a delinquere di ottusa cooperazione. Il guado
che insorge dal balcone, dal proprio giardino, dalla stradina,
sarà un contagio per tutti e puniremo la sua veemenza
con la forza di mille pugni.

Appoggiamoci, l’un l’altro; fa comodo.
Lasciamo, le braccia molli
le gambe molli
il culo
pure.

Loading

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.