Nelle montagne procreiamo i cieli
anche se distante da noi, lo stelo
su cui eleviamo vagiti
ci allunga all’insoglio
e alle rive dei laghi tra i nembi;
quando non attecchiamo
rafforziamo l’epitelio
e in contrade coviamo il dondolio del dito:
come si adatta l’asfodelo alle rupi
così noi ci adattiamo
al cantico dei lupi.