Attendono malta quest’occhi – corri!
Attendono a fornicare muri per le alte torri
Ché desueti seppur avvinti agli stami genuflessi
In attesa cucion cuori nelle fortificazioni
Ché follie al pericardio: immacolate.
Trasudate per esposizioni dei corpi
al martirio d’un nodo passionale
E come grigi altari d’amore mal espresso,
attendono. Attendono dove cade questa mano
ammansendomi il cuore in una goccia
Attendono impazienti tra queste mura
e tra le gioie e i canti dei tanti
ché di Sole e aria infinita
E cosce e ventre attendono
La brezza del Ginepro ed il lillà che si scompone
o il candore della pelle del pesco come cipria
su cui scivolare lontano nella fuga, attendono
Il chiarore espresso in questo sodalizio
Tra braccia e braccia d’efelidi valzer
e te, e i tuoi sorrisi, e le tue lacrime
attendono
attendono
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