ed io
supina
il suo puntaspilli
*
Precariato della catturata.
È fuggita
ha sfondato la barriera
del corpo
è uscita da un occhio col piede
poi tutta.
Per non sentire
lo stomaco
temperare
matite
e scrivere rotte sul planisfero
del paradiso
*
Vorrei fermarmi.
Queste ossa rotte
reclamano un letto
reclamano baci
reclamano quiete
e trovare
chi sa fare magie
per tenermi insieme e mai più
vedermi vagare
*
Di fiamme
di spade
di frange
di chiodi
di veli
di nebbia
di carta
di sangue
di roccia
di sabbia
poi nulla
ma Amore
*
Dirlo non è promessa
d’eternità o miracolo.
Dirlo è potere dell’attimo
sulla memoria
*
In cosa è il senso
della nostra opera nell’altro.
Il suo svelarsi
nell’ultima ora
non dà scampo.
Si proceda dunque
nell’affidarsi al gioco delle mani.
Al non sapere degli astri
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painting: Assunta Cassa