Poi, tra vetro e camera,
il freddo. Ha lasciato gli
indumenti sul letto dell’amore,
ragazza Alessia, entra e sta
infinitamente del vento
il flusso nell’aurora di casa
che resiste. Vive sola
Alessia. Ha lasciato il
mandorlo rosa e il pino
verde, attende del suo
libro di poesia dall’Amica
la recensione e vede le
risate precedenti ritornare
in forma di stellante scia
in una nuvola grandiosa
in forma di cavallo
candido. Ragazza Alessia
sedici anni contati come
semi. Viene sullo della
vita spazio scenico
una stella cadente, meteora
esterrefatta, di calda luce
agli occhi di Alessia che
prega dio di non essere
lasciata da Giovanni
nel folto della casa che
per pareti ha alberi. Viene
Alessia rosavestita nel giardino
tra prima e dopo di un lampo
il guizzare leggero nelle
cose del paesaggio ad
accadere con spontaneita
prima e dopo il sapore.