Businessman

.businessman

al galoppo annoiati
flautisti apprendisti uomini in canottiera
che avete quadri arroganti alle pareti e vomitate specchi nei palmi delle mani
che applaudite sempre per primi a teatro e sorridete
con quel nervo appreso alla scena che vi storce il labbro
che vi nuoce al buco delle vostre micro serrature
e non leggete e non amate la pioggia
e non avete il vago sospetto della notte quando la notte s’alza
noiosa inquietudine a vedere un gatto pneumatico sul ciglio di una strada
passarvi un dito di incubo sulla lingua carminia
che parla e parla e suda i suoi guizzi verbali le sue grasse maschere d’affrica
anch’esse esposte preghiere all’avere un corpo di numeri
un credo manifesto del sangue e del potere
pensarvi con l’aperitivo al settimo cielo
al settantesimo piano nel monumento esatto del tempo
nel momento di un tramonto che non vedete
ciechi avvoltoi del nulla che scrivete persino poesie e articoli chimici da articolare piano dentro le vostre mandibole di carta igienica
vi vedo
anche se non vorrei vedervi
in un giardino pubblico masticar leccornie
coi vostri cuoricini nei denti e i vostri occhi nasali laconici un po’ greci
che di greco non hanno nulla salvo una spiaggia estiva nei vent’anni stupidi che vi separano dal mondo
guardatelo il mondo
quanto è bello e misterioso quant’è approssimativo
al vostro unico occhio così poco scenico
cosi tanto teatrale
carico di malizie
che c’è tanta musica nel vento da muovere interi edifici al pensiero
se un pensiero è anche la luna che vi inghiotte nel suo lessico tondo
nella sua calda prurigine d’amore
sarà che ho tanto silenzio da dirvi
che un carico di parole nel ventre non basta
a capirvi davvero
tanto invisibili andate a costruirvi
un’idea della vita amena così poco eguale e giusta
tanto bugiarda e inutile

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