Fa che sia notte
sui muri degli antagonisti
poggiati gli uni addosso agli altri
Fa che sia notte
che scenda vespertina, come un telo nero
sui tradimenti caleidoscopici dei fantasmi truccati
Fa rotolare via il suo volto
nella moltitudine dei volti morti
perché ogni angolo è stato cancellato
Preparale un funerale bianco
perché non merita la mia pazzia
Nei miei incubi solari
siamo stati rinchiusi in gabbie
scappati via dall’inquietudine come nottole di Minerva
Ma adesso sta finendo tutto
e ascolta: a nessuno importa dell’alta parete di Gennaio
quando il nostro anno finirà nello stesso istante
Perciò fa che sia notte
una lunga e remota notte inesistente
in cui ogni cosa onirica splenda sui vostri visi lontani
Fa smettere l’illusorietà del mio viaggio in reverse
in cui, per dio, i vostri frammenti sono stati da questa parte del macello
E io potrò smetterla di crollare al vostro posto,
e io, potrò smetterla di crollare al vostro posto.