Immagine di © Boo Saville
premute le pupille
presteremo un soldo al vuoto
In volubili diserzioni a sfondi ipnotici
giacché ancora bramo, il silenzio rituale
e come bronzo ancora a meditare – sull’eventualità
che ogni minuta incongruenza prescinda dal declivio
inopportuno di qualcosa che si nasconde a questa vista
e che si erge come movenza d’idolatria e Santa verità
[sì…
sì…
sì…]
chiudiamo ancora gli occhi
e cuciamoci la lingua con ferro caldo
il salto prossimo
atterrerà carponi sulla sabbia di Marte
[vuoto]
non avremo più da crescere
né rivoli
di sudore orneranno
le nostre aeree fronti defunte
Il marmo freddo s’incunea stalagmitico
nella melma che c’ingloba
forse qualche larva
ne trarrà conforto
di sicuro
non le nostre
ali