evitare le code al semaforo, dunque, e gli insetti quando dormono;
carezzare gli alberi, di notte, quando la notte è un bosco che respira,
entrare adagio dentro il proprio corpo;
gonfiare le ruote alla bici, pedalare dentro la parola: esser parola dentro i cigli erbosi e rotolarsi d’alba, liberati minuscoli capolavori dopopioggia d’un’insegna al neon.