Ci sono molti sistemi per creare un nemico
ed io ne ho bisogno,
ho bisogno di crearne uno, vero, sincero
un frammento come il vento
che dispensa sconnesse distanze.
(Il problema della sicurezza non è contemplato
nemmeno ora che mastico molluschi
tramite l’apposito modulo per scomparire a galla.)
Quindi, il nemico non può far paura se s’incazza
è lì, con gli occhi sforbiciati sul presente,
nell’attimo in cui colpisce la vastità
di un sorriso che produce bave da lumaca.
Meno che mai si può fare l’aggiornamento
del mondo idealistico, pace, amore, bene, bontà, bla, bla.
Un nemico mi dice quel che sono
a volte
meglio di un amico,
ti spara uno specchio negli occhi,
occhi divaricati come lampioni
nella strada buia e lucida.