Clochard

Talora nuvole
come se fossero calzini
a zonzo per il cielo
oppure cagne morte incollate agli occhi

Talora solo occhi
tarli nascosti
in angoli di pena

Qui non ci sono nuvole di cielo
quest’impluvio capovolto che mi consuma il midollo
e mi succhia l’aria
come se fossi io il rovello o lo scavo o il tormento al mondo

e non ci sono comodini o pantofole a proteggermi
e non ci sono sveglie
qui trattano il rosso per il rosso
l’azzurro per l’azzurro

Talora solo piedi.
gomiti che m’inchiodano
addirittura dita.

Questa mattina mi scappano sorrisi.
Io non ho un corpo per sorridere
forse neanche un corpo e basta
neanche un nome che mi contiene
o una valigia
o un’età a cui aggrapparmi

i bambini lo sentono
che non ho un corpo da dare
che non ho suoni o numeri o lettere incise sulla porta
lo sentono tutti
che non ho porta
che ho solo secrezioni in una lingua antica
e non compongo nessuna geografia negli occhi
occhi che cercano un punto
una chiave
dove io possa morire in eterno

E’ solo colla quest’attesa tra le ossa
è solo colla che mi esce dal naso
colla tra le molliche di pane
per i piccioni
per i lividi che sono la mia unica scrittura

Sono anch’io un prodotto
uso al fotografo
uso all’artista che mi espone

allegato: Angel (Leonard Cohen)

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