Close-up

Le notti bianche… al buio
o ad una tenue luce scarlatta
dove i contorni sfumano
per lasciare corpi indifesi
che si delineano fondendosi
nelle proprie ombre
ma nemmeno per sogno
si ha una realtà così nitida,
nemmeno per alcool e lacrime,
e vita liquida sparsa sul tuo ventre
come la più dolce delle negazioni.
Quanta vita vuoi ancora reclamare
tradendo il patto con la morte…
Beviamoci fino alla feccia, fino all’annullamento
domani sarà salvo chi resta appena indietro;
brindiamo con risate umide
per farci beffe di mani
che non sanno come afferrare il piacere,
le nostre ali sono più esperte
che non quelle anime storpie
riflesse ai vetri salati. Esse
remigano dai ventri alle bocche
in una tempesta di lingue.
E questa religione non è quella del mondo
ma la dannazione che si manifesta,
la condanna agli inferi del tuo utero.
Peccheremo ancora, in un’altra vita
e in un’altra ancora.
Nell’insormontabile essudato
dei tuoi occhi, mentre vieni.

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