da “Terra bruciata di mezzo (fra Vespero e Lucifero)” – Matisklo Edizioni, 2013

Ciliegio seccagno
esposto al vento primaticcio;
gleba di loglio
che tutto tracanna
senza saziarsi senza pacarsi.
Non c’è ardore siffatto
su nessuna altra brughiera,
su nessun’altra pampa
pur bruciante di fuochi smodati.
Non c’è in nessuna tundra
una cecagna altrettanto in tumulto;
morsura che svelle
e sconquassa, impeto
di un rogo inarrivabile
sogno che investe
con le sue tempeste,
miracolo senza prima né dopo
mercato di gioia in movimento,
festa di popolo
con il suo continuo viavai
con i suoi traffici di fiori
sempre argentini sempre sonori!

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