dalla sezione “Minor Malus” di INDEFINITO CANONE

Scherzo (?)

 

Né perdono né oblio…

Oppure, meglio un sano dimenticare.

Tàtuami le piaghe tue sulla spina dorsale,

o piercingimi l’attrezzo che M.me La Nature

mi elargì; sta’ un po’ a vedere

che adesso sarà pure un meaculpa

da mormorar di nascosto

nel computo delle ore canoniche.

Pertanto, meglio non ricordare

che mettersi lì a perdonare

ché tanto nulla costa.

Si può anche spicciare la camera

che ospitò la mia sorellina,

Lamia gemente con le

sacche lacrimali prese a nolo

per un breve campo notturno;

eppure l’odore di mare (questa

me la ricordo)si fotteva

quello del rhum, e

non è mica poco di quei, questi

o quegli altri tempi. Ecco, fammi

attraversare la Costa a mo’

di tornado: per sgranocchiare

un camogli il tempo fatato

ci sarà, ancora un morso

ben piazzato sul tremante bicipite

e vedrai che festa ti combiniamo!

E ci mettiamo in gioco con

un’apertura al buio, dolente

ma decisa a ruttare sulla faccia

di quella commare che ogni tanto

ti scampanella nel pieno del lavoro.

L’Eresia tua nulla ha

di precotto: la partoristi

con dolore e sudore

come da un’acquasantiera

 

 

Sarabande

 

Proprio così, possiamo cercare distinguerci

finché ti pare: i mezzi non mancano. Si

va per linee di fuga le più disparate

o per modulazioni ipersoniche,

fino a pernacchie quasariche. E poi

dice che l’offerta non esiste. Ma –

c’è sempre di mezzo il prammatico ‘ma’ –

nessuno domanda nulla, almeno quelli

della nostra razza. Così il Kosmos

ci sforma facendoci una figura da fesso

che non ti dico… e, infatti, chi

può dirlo? Un astrolabio tenuto

in soffitta come ricordo di noi, belve

d’acqua? Un’altra via percorribile

può essere quella di lasciarci marchiare

peggio di vacche maremmane. Ma, vedi,

è forse il minor male. E poi ti vedo

bene anche nella veste più affogata

nel blanco, al punto di indurmi

a credere d’essere un filino

uno dei tuoi figli. E, si sa, Medea

per troppa bontà vorrebbe risparmiarmi

inutili sofferenze, e… diciamocelo

chiaro e schietto: la prospettiva

non mi spiacerebbe affatto. Sempre

meglio di un formale quanto

frettoloso “ciao, ci si aggiorna”.

 

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3 Comments

va per linee di fuga le più disparate

o per modulazioni ipersoniche,

fino a pernacchie quasariche.

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micidiale Mirko! veramente bella!!

Ti ringrazio, è una “nuova” intenzione di percorribilità cercando un connubio tra lingua “bassa” e toni “sublimi”. E’ presente (magari non sempre ben filtrata) la letio del ‘realismo giocoso’.

La strada di Mirko è dura da percorrere, egli lavora in prima linea, scazzotta con le illusioni ed apre piste percorribili solo ai duri e veri poeti. Antidemocratico, pasoliniano, sadiano pensiero, lo show degli orrori è servito. Viene la nausea, ma ne vale la pena. Per palati esigenti, ma ormai assuefatti dal fuoco dell’habanero. Questa è nausea, poesia pura.

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