Se comprassi un nome
per i tuoi occhi persi
sarebbe casa o una mano
l’elastico per i capelli
che non mi fa cadere
giù in quel fondo dove
non vedo la fine che temo
e tremo per i giorni lenti
in dissolvenza d’aria
e per l’odore dei fornelli accesi
o per il rumore dell’acqua
la nostra pioggia
che ci guarda passare veloci
troppo per restare nostri
dentro al tempo che
non è.
Non ora.