No dejarme saber

Insegna a queste sedie
ad ignorare la sala vuota,
le mancanze di rispetto
di uomini con peli bianchi sul petto,
il controllo della prostata annuale
e la patente scaduta,
lascia qualche attimo in più
per le domande dei ragazzi
col dieci in condotta e la timidezza
racchiusa nei calli delle mani,
prenditi un pacchetto di patatine
e riempiti il bicchiere,
preparami a volere diventare sordo.
Non lasciarmi sapere
come dimenticherai
i dettagli delle ferite più profonde,
delle ultime parole prima di sparire
dei corpi non trovati.
E comunque si continua a parlare,
sotto casa e col bar chiuso
di chi possa essere stato così animale
da alzare edifici con tibie e rotule
nel cemento,
e continuo a non sapere niente
mentre cerchi di farmi ingrassare
con piatti di paura e gamberi vivi,
vino rosso artigianale.
Mi hai convinto
a riscrivere i miei principi,
facendomi passare dal lato
assetato di ingiustizia
del divano impolverato,
grattandomi via dalla lingua
quel mio non voler sentire,
quel mio non voler sapere,
buttando fame di nuova noia
nel mio stomaco bruciato.

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