Immagine di ® Tomoki Hayasaka
Ché poi del non avere
ricordo la semplicità
Il pan di zucchero delle suore
ed il parroco deluso che sbuffava
La miseria misurata
nei solchi e pieghe di gomito
In quella breve distanza epiteliale
d’ un buco di vera solitudine
Che ho raccolto dopo
nei poveri resti
di un’acquasantiera
E restavo di fatto appeso
al prurito acquatico della rivalsa
[da sempre tremulo e delicato]
nel levigarmi il pavimento
increspandomi quel senso
di lurido tormento
Come fosse luce fioca
sulla soglia d’una uscita
Forse scorta a rispecchiare
nel guado d’un miraggio
il semplice residuo
di fetido coraggio