Di un attimo di vicinanza

L’hai sentito anche tu
l’hai sentito
quando siamo stati resuscitati
inaspettatamente
ripescati al largo
di quella tiritera
di piccole morti sole
che taluni ardimentosi chiamano parole?
Io
sciorinavo il repertorio
d’ordinanza per lingue fratturate
e tu
digitavi il mio indirizzo
a cui spedire
copia leggibile
del tuo malore inquieto
quando c’è stata una falla
nel sistema
nella sicurezza un imprevisto un bug
e uno strappo si è aperto
nel lenzuolo
una crepa frastagliata
un varco.
Per una millieternità
ho visto te lì dietro
e tu
mi hai visto
sbigottiti entrambi
d’esistere davvero
così vicini
fuori dal buio e sull’orlo
del buio che arrivava nuovo.
Manguste contro il cobra
siamo stati per un lampo
e d’allora
per il nostro sempre breve
ferite anime lottatrici
amici.

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