Te diré que fui una mala persona, habré mentido

La gente litiga
per il posto auto
e la merda del cane,
sbottano in schiaffi,
bestemmie e insulti,
facce rosse da vino artigianale
bevuto in vecchia compagnia.
I beduini riempiono le caselle della posta,
si fanno chilometri con le cuffiette
piene di sabbia del deserto,
fuori dovrebbe fare caldo
da staccarsi la pelle
e ci mancano altri milioni di graffi
per poter tornare infantili,
piangerei sangue pur di non versare lacrime.
Uno sguardo sul mondo
sulle feste di paese,
le grandi città non sanno cosa si perdono,
bruciano i quartieri
i capannoni durante i rave
i tuoi orgasmi rompono i vetri
appannati della macchina
e i cocci riflettono la luce dei lampioni
per creare l’unico lume di candela
che ci possiamo permettere.
Ho smesso
di fare tutto il contrario
del giusto,
sbaglio nella pronuncia delle zeta,
ho la e aperta
e non ho una filosofia interna,
ho smesso, ho smesso
di ripetere tre volte le cose
prima che vengano capite,
ho smesso,
di sentirmi potente, di rompere cellulari,
di voler un fisico perfetto, di pensare pur di non vivere,
di sentire il bisogno di vederti, di avere paura di perderti,
siamo arrivati al punto di non ritorno,
allora andiamocene a costruire una casa
sul cucuzzolo della montagna,
io, te e un asino,
ad aspettare contenti e sudati
il nostro nuovo inizio
tra i poveracci di questo mondo.

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