È bello percepire
il non luogo nel sè
quando l’oltre sopprime
le introiettate carriole di pece.
Una mano invisibile ma tangibile
guida al pericolo benefico
una mano che si fa cassa di risonanza
per il dimenticato urlo negletto
accantonato dal folle concetto.
Dovessi riordinare gesta e gesti
sottraendo filtri socialmente inutili
e ponendo le fauci nel mirino,
anche un miracolo appeso
alle papille introspettive
-ne sento il gusto!
sapore amaro misto a mistero-
potrebbe elicitare il mio mondo
che è intangibile.
Però se fosse fruibile
assesterei colpi alle pupille
con mitragliatrici sparaimmagini,
assistendo soddisfatto
alla mia copiosa disdetta.