Donatella D’Angelo

Autoritratto

 

Ci sono decisioni che una volta prese hanno già cambiato il corso delle cose, senza che tu te ne sia accorta ed è questione solo, poi, di seguire il flusso. Un flusso che chiede costantemente di uscire allo scoperto. In un momento particolare in cui la mia vita privata era definitivamente “implosa” ho deciso di prendere il coraggio a due mani e di espormi agendo la creatività in prima persona. Ho vissuto questo venire alla luce una seconda volta come una vera e propria liberazione.

Molti dei miei scatti di ricerca sono autobiografici, lavoro soprattutto sul corpo, il mio corpo nudo. Un modo personale di raccontarsi e di raccontare per immagini per scoprire e scoprirsi passando attraverso un’elaborazione artistica dell’immagine.

Forse inconsciamente, abbiamo tutti un vissuto da elaborare, il femminile fa parte del mio. Così come il corpo che, relegato nell’intimità della coppia, soggetto a costrizioni morali, vissuto come resistenza politica o banalizzato dai media, ha perso, secondo me, la sua valenza di essere semplicemente corpo. Io tramite la fotografia cerco invece di viverlo come linguaggio comune tra il visibile e l’invisibile, tra il mondo interiore e la realtà esteriore, in tutta la sua naturalità. Non solo come contenitore e non solo come elemento estetico.

Poi, inevitabilmente, a seconda di come ci si pone di fronte all’argomento, le immagini possono acquisire una carica più o meno sensuale, erotica. Ma cerco sempre di evitare accuratamente la volgarizzazione e la banalizzazione del corpo a oggetto, svincolandolo di proposito da un concetto puramente narcisistico. Lavoro “di pancia” tirando fuori quello che ho dentro, lascio libero l’occhio di osservare ciò che vuole, senza interferenze. Fotografare per me significa vita, trasformazione, rinnovamento. Non posso farne a meno.

“La casa senza tempo” di Sebastiano A. Patanè-Ferro 

http://lacasasenzatempo.blogspot.it/2013/10/donatella-dangelo.html

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Donatella D’Angelo, nata a Milano nel ‘66, è docente di Packaging Design alla Fondazione Accademia di Comunicazione a Milano. Negli anni ‘80 ha lavorato per diversi studi grafici. Più di recente ha iniziato numerose collaborazioni freelance nelle arti visive, nella scrittura e nella comunicazione. Ha illustrato libri e manuali, organizzato laboratori creativi e fotografici per ragazzi delle scuole e adulti, e pubblicato racconti su riviste cartacee e online alcuni dei quali inclusi in antologie. Negli ultimi anni ha intrapreso un lavoro di ricerca fotografica personale e autobiografica che ha come soggetto principale il corpo e l’identità.

PRINCIPALI ESPOSIZIONI

ORNAMENTAL EROTICA, personale, Milano, 2010/2011
FALLEN ANGELS, personale, Milano, 2011
SING[S] OF LIFE, BE THE CHANGE, collettiva, Milano, 2011
AUTOBIOGRAPHIED’ARTISTE, BE THE COLOR INSIDE, collettiva, Milano, 2012
IL SESSO E LA SEDUZIONE, collettiva, Milano, 2012
CARNEM, collettiva, Milano, 2012
QUANDO L’ARTE E LA POLITICA S’INCONTRANO: LA VIOLENZA SULLE DONNE, personale, Milano, 2013
LA CARNE CHIEDE CORAGGIO IN CAMBIO DELLA FEDE, personale, Milano, 2013
IL SOPRUSO SILENTE, Collettiva itinerante Ferrara, Firenze, Siena 2013

ESTAMPADURA – TRIENNAL EUPROPEENNE DE L’ESTAMPE CONTEMPORAINE, collettiva, Castelsarrasin (Touluose) 2013

LA POETICA DEL CORPO, IL CORPO POETICO, AL FESTIVAL DELLE ARTI, Collettiva, Venezia – Milano 2013

 

 

http://donatelladangelo7.tumblr.com/
http://donatelladangelo.wix.com/photography

 

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1-Il tempo dell'attesa

Il tempo dell’attesa

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do you believe in fairies? (self-portrait)

Do you believe in fairies

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Self-portrait #3 (study)

Self-portrait#3 (study)

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4.Anima e corpo - trittico col

Anima e corpo – trittico col

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5.Anima e Corpo #19

Anima e Corpo #19

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6.Anima e Corpo #27

Anima e Corpo #27

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7. amore e mortalità della carne #3

amore e mortalità della carne #3

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8.amore e mortalità della carne #7

amore e mortalità della carne #7

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9.Los respiros del alma#1

Los respiros del alma#1 (in collaborazione con Josè Lasheras)

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10.Los respiros del alma#7

Los respiros del alma#7 (in collaborazione con Josè Lasheras)

4 Comments

Donatella, sei una grande artista (modestamente io amo l’arte e me ne intendo un pochino..)! Splendidi e unici:il tempo dell’attesa, amore e mortalità della carne 7, Anima e Corpo 19 e il 27 (sembra un antico bassorilievo!).

Caro Mario, mi sono accorta di questo tuo commento solo ora, mi scuso.
Ti Ringrazio delle tue parole. Fanno sempre bene!

Un saluto e a presto
Donatella

per quel che vale, da artista ad artista: ho trovato almeno 3 lavori che ho apprezzato davvero molto. il mio gusto personale ha una natura senza mezze misure, e di solito, mio malgrado sono strette. per cui sono stupito. il primo forse ha una valenza meno artistica in senso aperto a dire, ma anche per tutta la sua composizione è cosa stretta e chiusa, magari uno attende solo che gli passi, che sembra identico nel tendersi un pò aggrovigliato e contorto nel mio uguale tale stare.
il self portrait °3 parla tanto da sè che meriterebbe l’onore di un silenzio. è un raffinato distillato d’esplosione sotto spirito di corpo giovane in informa. un acrobazia tecnico formale che sa tenersi lontana dal virtuosismo e vicino alla magia dello sguardo mai sazio. (due fregnacce non le ho trattenute)
los respiros del alma 7# dietro una primissima apparenza banale, quasi difensiva per miei trascorsi personali, però poi cambia tutto e quasi mi spaventa come il tutto abbia dissolto ogni categoria stabile come quei due fantasmi delle nostre anime, che hanno tutta una loro vita propria, in quelle fioche luci che appena concedono, nei loro rarefatto stare, vanno restano, non si sa mai come prenderli, e tu sei stata molto brava a coglierne l’istante fermo e mobile che è loro abitudine, e coglierne un essenza forte all’occhio come se respirata potesse far girar un pò la testa.
bon. davvero complimenti. consiglio spassionato e perfettamente inutile. concentrati – non ti ci annoiare, fai anche tutt’altro come ora va benissimo – sul senso del calore e del colore, c’è tanta forza lì dentro io dioniso lo annuso di lontano – dato che lo amo – e anche nella sua rarefazione c’è ben poco da nasconderlo.
come si dice oggi IMHO.
ciao,
Zack

poi leggo la tua introduzione, come d’abitudine sempre dopo, non amo le istruzioni per l’uso dell’arte, in primis sempre cmq o si basti o ti basta o basta a loro o ci son poche chiacchere che facciano sostanza – d’arte – non – di concetti. perchè lei parla un altra lingua muta e potente, e i sottotitoli non traducono che quello che gli pare. però è vero c’tanto corpo, ma è talmente trasfigurato che sembra appunto più un pretesto per indurlo a lasciar che anche la sua anima si mostri, non poi troppo dissimile ma di cero più leggera libera ed eterea, in questo mondo sotto il dominio della cosalità superficiale prodotta, l’oggettuale, il reale come prodotto principale… bla bla bla…

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