il dente mancante al sorriso
la stanza quadrettata dai quadri tolti
quello che prima schiariva
e ora tace di disimparata lingua
Sia il silenzio della povera gente
e dell’incosciente
la chicchera sbreccata dai traslochi
e la polvere starnutita
Sia allergia alla parietaria
o una parete sassosa
sempre voltati a guardare e obliare
a tradurre la nebbia in voce
lo specchio in altra
seconda
vista sul disastro
o la previsione
*
E allora sogna
e dimentica di che è fatto il pane prima
di riaverlo e imburrarlo
all’alba d’una nuova comunione.
Fuori c’è il sole
e dentro una notte caduta
piccola cometa in una tazza
d’acqua.
S’infila su noi
il tempo
solo per un verso
e il vestito ci cade
ai piedi.
Sarà ora di dormire.
Sognami l’amore.
È un bimbo nudo
occhiuto di stelle
che aspetta sempre e implora aiuto
quando la biglia turchina
gli corre via veloce
in discesa.
Lontano
2 Comments
Molto interessante il tuo modo di scrivere…mi piace…è moderno e realistico.
Spero di leggerti e conoscerti meglio….è un piacere!!!
grazie Barbara, mi fa molto felice il tuo apprezzamento, spero anche io di conoscerti, con vero piacere!
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