il trapunto della piana
da qui che sembra ancora giorno
per questo lento sdraiarsi del crepuscolo
come l’amore a spogliarsi
*
Il suo modo di salutare
con baci lucidi su altre bocche
così una ragazza
e altre di questo sabato
a Rimini.
Passa più volte dalla stazione
l’autobus numero undici.
Donne irrequiete dondolano
incerte panche sotto le pensiline.
Cura la tua cervicale
mangia un hamburger
o attendi qualcosa che stavolta verrà.
C’è chi s’alza
chi s’abbassa e chi passa
chi con pelle caramellata
porta borse di spesa
chi tiene bottoni d’inchiostro
liquidi su d’un piccolo schermo.
Aspetta che i capelli sbianchino
su questo italico suolo
o se ne andrà com’è venuto
stato o non stato, come tutto.
E c’è chi ti fa una foto
*
Una nuova polaroid.
Quell’atto di rubarmi
una briciola alle labbra
mi lega a te
più d’ogni amplesso
*
Se mi guardo
pensandomi occhio tuo
che ben diverso
dal resto del mondo non inclina
nessun piano verso sé, ma serve
ciò che ama bere e versare
se mi guardo così pensandomi
vedo senz’altro te
e la cosa mi rincalza di stelle
ancor più m’innamora
*
Vorrei occhi più grandi
e stare più in alto
per cogliere tutta la Storia
invece mi ripiego su avanzi di natura
che non voglio
veder morire.
Eterna bambina
eterna figlia della luce e dell’albero
eterno canto delle cicale
eterno volo delle rondini
passeggio
l’inverno in tasca da richiamo
per sangue rappreso
e il bello è
che nessuno di noi ha voluto questo valzer
ma qualcuno pure
deve imparare a danzare
*
Notte ho catturato la tua idea
fragile quanto una dalia
che perpetua immagini di petali
al rallenty d’un respiro.
Non rapirò i miei pensieri
nemmeno i tuoi silenzi.
Non si spacca l’anima
questa volta.
Lascio fare ai giorni che non bruciano
cara dolce notte
ora che di Noi sei balia
painting: Gli amanti in blu, M. Chagall