Eduardo Galeano (di Eugen Galasso)

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Eduardo Galeano(1940-2015), scrittore storico, giornalista(anche sportivo: in una delle ultime interviste, molto simpaticamente, racconta che da bambino gridava”Goal”come ogni bambino, in specie uruguaiano sognando di diventare”footbalista”, ossia calciatore, non scrittore), nato e morto nella sua Montevideo, era scrittore di grandi eventi, che però sapeva raccontare fondendo insieme storie varie(non”leggende metropolitane”), miti, leggende, micro-e macrostoria. Era interessato soprattutto, lui di origini europee le più varie(anche italiane)a mettere al primo posto la sua America Latina, includendo però anche Haiti(di lingua francese, o meglio di un francese”storpiato”, dialettale, bellissimo)e la Giamaica(inglese), nella denuncia del colonialismo e dell’imperialismo yankee ed europeo. Come il grande regista e attore teatrale, drammaturgo César Brie, argentino, la storia narrata da Galeano era una sorta di”controstoria”, che demistificava la storia dei vincitori e da essi scritta e imposta agli altri, ai “sudditi”, riscoprendo la storia degli oppressi e a partire dagli oppressi, come nella storia delle cultura che noi colonizzatori europeri quasi sempre scioccamente definiamo “pre-colombiane”, che meglio sarebbe definire dei “Veri Americani”, al massimo dei “Nativi Americani”. Da leggere e meditare tutto quanto Galeano ha scritto e pubblicato, soprattutto”Las venas abiertas de America Latina”(“Le vene aperte dell’America latina”, 1971), “Memoria del fuego”(“Memoria del fuoco”, 1976) e”Espejos”(“Specchi”, 2008). Opera nelle quali documentazione e riflessione si fondono: c’è l’importanza della leggenda, della storia anche d’amore, del mito con la sua magia e credenza in qualcosa che trascenda, magari un po’”ingenuamente”la dimensione umana e naturale, come il racconto di come Juan Domingo Peròn(1895-1974), sgradito al governo degli States e in particolare alla CIA che l’avrebbe sommerso di giornali pornografici per screditarlo, facendolo poi “detronizzare”da un golpe militare filo-CIA nel 1955. Micro-e macrostoria(ma la microstoria non gli derivava tanto dalle letture di Lucien  Febvre, Fernand Braudel, Pierre Nora e degli autori della”nouvelle histoire”quanto dalle sue originali ricerche e riflessioni), come si diceva, fuse in maniera impeccabile, senza soluzione di continuità, con lo scopo chiaramente espresso di voler”trascendere la storia”, ossia andare oltre quella storiografia che sostanzialmente si vuole imporre e imporre a lettori e in particolare scolari e studenti un”modello unico”per conoscerla. Una lezione, quella di Galeano, che dovrà essere ripresa e portata avanti nel suo nome, dal punto di vista storico e anche proprio da quello della lotta politica che si ispiri a referenti ideali forti e chiari.

 

EG

http://centro-relazioni-umane.antipsichiatria-bologna.net/2012/10/14/eretico-empio-sovversivo-eugen-galasso/

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