Figlia d’Africa

Eppure è stato
sentirmi sponda tra due mondi
dissidenza
portare l’Africa intera nel mio ventre
verticale mi sentivo coraggiosa
di quel coraggio che poi non era niente
la parola madre ha vinto tutto, l’asso
nella manica il tuo sguardo, azzurro
cielo mare agapanthus piume d’usignolo

eppure è stato
oggi che il tempo mi ha smorzata
e fatto camminare a quattro zampe
so naturale l’istinto primordiale
d’amore, solo così posso chiamarti
figlia mia, incapace d’intrecciarti nido
ho sbattuto il muso contro il mare
fino a dove, fino a quando, fino adesso
eppure in te vive respira la battaglia
la pugna il rischio la sfida il controsenso

teniamo caro tutto ciò che è stato
il politico senso d’eguaglianza
tu che sei nata bella e io, innamorata

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