fino a che punto?

scaffale vecchio impolverato terza copia in alto a sinistra fuori piove:
vengo a prenderti con un ombrello cammineremo abbracciati ci toccheremo le guance:
strappo una pagina non mi hanno visto ne strappo un’altra l’ultima poi cambio scena:
ora scendo dal pullman che ho tutta la vita in movimento
dico che se mi giri nel teatro degli occhi e mi vedi dormire quello non è dormire:
ho quest’andare di testa nella carta e se galleggio la scrittura mi sposta
sento l’urgenza dei vuoti insistere nelle parole non piaghe non ferite non solamente quelle
un addetto agli scaffali mi sveglia
metto le mani in tasca
mi guardo intorno un bambino nell’angolo mi strizza l’occhio
fino a che punto esiste la letteratura?

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