A sgominare cellule
nell’esplosione interiore,
si insinuano orbite
per suturare monsoni
ibernando incognite di pioggia
su lucchetti saldati
dove segni indugiano sui talloni.
Saranno sentieri minati
a sigillare il passo che sostenta
e digiuni di sonno ad alimentare
il sogno senza catafratti,
in cui lo sfiorarsi
della pelle all’erta
assapora il brivido
all’estremità di un volo
quando il bacio afferra
e scioglie l’oro
del velo strappato alla notte
che ferma il tempo
e un vuoto riempie.