Genova per noi

Giù, riesce difficile ottenere provvidenza

è così semplice il cielo

nel suo ciclo scombinato e sregolato.

Giù i giusti tracimano dai tetti

e l’acqua, melma e sangue

urlano in verticale

come se le pendenze

fossero versioni dell’inaudito.

 

Giù si soffre

in fondo alla valle della disdetta,

diseguali modificazioni

sopprimono memorie popolari

selezionando nuovi binari

dai monti ai mari.

 

Qui si vive di spazi stretti

di ripidi strapiombi sull’asfalto,

di feritoie nel terrore

a mutare prospettive stanche.

 

Qua e là si punta il dito

asserragliati sulla collina,

ma l’orecchio tremante

origlia la Dolce sorniona

che con un balzo deciso

graffia il cantico sommesso

di una vecchia Signora.

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