Sei un buco di sofferenza
la serratura di una porta
che chiusa mi offre visioni
ed io chinata a spiare
mentre l’occhio osserva le sue paure
investito dagli odori
che le passano attraverso
e tu che diventi un foro immenso
e mi chiami e dici entra
le ho in tasca
le tue chiavi più pesanti
e rifiuto la fortuna di riuscire ad indovinare
io da lì voglio passare
farmi piccola e poi esplodere
per ferirmi e perder pezzi
(che un domani cucirò)
e capire come fare
per rinascere al di là
ricomposta come nuova
con cicatrici che non vedrai mai.
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