IL CAMBIAMENTO

Poi ci troviamo su FB .
“Quanti anni ” mi scrivi, fingendo entusiasmo, aiutato dal filtro da social network, dalla facilità con cui si riesce a recitare senza neanche troppo impegno, tanto basta una decina di punti esclamativi a rendere tutto cosi’ “fantastico “.
Già.
Quanti anni sono passati dal giorno in cui sono scappato, convinto che i miei mostri sarebbero rimasti a guardare mentre li salutavo con la manina e viaggiavo verso l’ennesimo baratro .Tu invece ti eri già salvato, investendo in fidanzate di buona famiglia pronte a nascondere la polvere sotto i tappeti rigorosamente costosi.
Devono essere davvero parecchi se la memoria mi difetta cosi’ tanto, perché il tuo saluto io non me lo ricordo, sai? Ricordo te e i tuoi nuovi amici, la macchinina nuova e il lavoro trovato per gentile intercessione, mentre camminavi mano nella mano con la fidanzatina a controllare che non ti compromettessi con saluti “imprudenti”.
E, com’era prevedibile, oggi ti vedo su sto social network a pubblicare link indignati sui politici disonesti, sugli zingari ,sulla camorra, la delinquenza, la sicurezza nelle strade, su tutto quel che non va e sul perché questo paese va a rotoli, a far la parte del genitore preoccupato per il futuro dei suoi figli, ad invocare pene di morte, ordine e disciplina.
Ed è buffo vederti in questi panni, alla luce dei miei ricordi di allora. Delle serate in cui eravamo “amici” passate al rione Sanità a comprare cocaina o pippare eroina comprata a Castel Volturno o a Secondigliano . Oppure a sbronzarci .
Già, le sbronze. Me le ricordo le tue sbronze, erano davvero cattive, perdevi ogni controllo e diventavi un autentico pazzo. Come quel giorno in cui arrivammo ad un pelo dal prenderci a sprangate, per questioni di credito mi sembra di ricordare. Poi te ne andasti assieme ad altri due degni compari e sulla statale massacraste di botte una puttana nigeriana colpevole di non volervi accontentare gratis.
Ricordo che quella sera stessa eravate in piazza a ridere descrivendo quanti calci in bocca le avevate mollato e della mattonata alla nuca che si era beccata per il “gran finale”.
Ma il lato divertente di tutta storia è il seguito:
Quando quella poveraccia non solo vi denuncio’, ma racconto’ tutto al suo pappone, un nigeriano enorme che pagava fior fior di quattrini ai ” padroni” di tutta la provincia per il permesso di far esercitare le sue ragazze e inizio’ a girare ogni giorno per il paese chiedendo informazioni su ” tre figli di puttana che vanno in giro a picchare povere ragazze che si guadagnano il pane “. Ovviamente non era un santo, piuttosto era seccato dal fatto che qualcuno toccasse la sua merce senza permesso, fatto sta che il tizio e gli altri tre che viaggiavano con lui nella vecchia Ford Sierra station wagon non si facessero troppi scrupoli neanche a menar sganassoni e rompere i nasi degli “intervistati”, come infatti successe a qualcuno convinto che “mica ci facciamo mettere sotto dai negri”. Il tizio che rispose cosi’ davanti ad un bar si ritrovo’ a terra mentre continuavano a prenderlo a calci in testa ed i suoi amici guardavano senza muovere un dito per la strizza e per la pistola puntata contro.
La storia duro’un paio di settimane e ricordo che, pur essendo un ragazzone, non uscisti mai di casa , né tu né gli alti due compagni di baldoria .
Poi inizio’ il “calvario “della denuncia e delle indagini da parte dei carabinieri.
Mi ricordo l’altro tuo socio in lacrime e te bianco come un cencio, mentre all’uscita dalla caserma dei carabinieri discutevate su cosa avreste dovuto raccontare all’avvocato in vista dell’imminente processo.
Ma il paesino in cui vivevo è uno strano posto , dove non conta quel che fai, quanto a chi lecchi il culo o quanto ” nobile ” sia la tua famiglia e la sua posizione nel ranking “perbene” cittadino .
E tu avevi gli appoggi giusti .
Cosi’ smettesti di frequentare le” cattive compagnie” e di salutare quelli come me.
Eh ,del resto ti capisco . Ero anomalo, io; lo sono sempre stato, anche nelle vesti di personaggio non raccomandabile : Certo, ho fatto un sacco di porcherie di cui ancora oggi faccio fatica a parlare, oltre a quelle di cui non riusciro’ a parlare mai, ho tradito amici e sono stato fregato mentre cercavo di fregare qualcuno, qualche volta ho rubato ( pur non essendo molto dotato), ho picchiato e sono stato picchiato, sono scappato come un vigliacco quando le cose si mettevano male, ma non sono mai andato in giro a picchiare le puttane per divertimento, sai?
Eppure … non credo di esserti superiore, a volte penso sia solo una casualità non aver fatto cose del genere, la sola VERA differenza tra me e te è proprio questa. Io non escludo a priori la possibilità che avrei potuto agire come te .
Tu invece , dopo aver rimosso, credi di esser diventato migliore. Ma è proprio il tuo giudizio su tutto e tutti a dimostrare il contrario. Non sei cambiato.
Sono solo cambiate le puttane che ti diverti a picchiare.

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