Immagine di © Christopher McKenney
Ho stretto i denti
per masticare nuvola.
Mai per cercare sogni
Ché tradito, lo fui di nascita
da quell’amore dato per scontato
Bagnandomi il capo
nelle acque di un’illusione clericale
Ed ho strofinato quiete
l’ho stretta e soffocata
raccogliendomi nei pugni
tra quegli aneddoti di fato
che poi ho sospinto tra natiche e borgo
scalzo come topo lercio ad un’uscita
raccattando ancora gelsi dall’ortica
Perché forse, non ci fu data vittoria
né la possibile visione di violini zigani
sotto l’uscio della porta di una scuola
Ma l’inganno
L’inganno di una vita
a stenti e tratti
solo sospirata
e sopita
Come un regalo
Un regalo mal gestito
o qualcosa
di profondamente
innaturale
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