impression

ancora tratteggiare e rifinire ancora per essere nel tempo: del giorno piccolo, dell’ottobre levato;
ecco la mareggiata il boato le nuvole; ecco il silenzio d’oro e Turner che svuota la notte:
io svuoto il posacenere,
bevo il caffè dal bicchierino di carta, tocco corde, sento
che sta nascendo una poesia:
immagino il peso del cielo, l’andare oltre l’andare dei corpi invisibili, li vedo
salire sul tram, la notte, non scendere mai.
Ho questi segni nascosti nella lingua.
Anch’io, sai, lavoro alle nascite:
cammino a piedi nudi sulla tangenziale
faccio anelli col fumo quando piove.

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