La metastasi dei loci: ricordare il luogo,
l’azione, le coordinate del ciliegio,
i suoi frutti, la spremitura dei carpi.
Ricordare di essere tundra
ma italico, con le foreste, le giogaie,
il fienile col tetto di erba impermeabile.
Ricordare di essere derma e un invito
alle capriole del vento, di essere mare
campagna, alture e fessure necessarie
a far entrare quanto basta.
Dicevo un luogo, il valico della memoria
dove si trova il meandro della fioritura
indossare uno scafandro per alitarci dentro
per ricordare meglio l’icona del sorriso,
per disegnarci un pesco con la lingua
mentre il bulbo affina i denti per l’inverno
perché vuole esistere e resistere
per fornire l’assioma della giuntura
come questi occhi
che non vogliono aprirsi
se non nella memoria delle cicale.