Giubilo
Giubilo e poi?
Concreto:
espleto e defeco
Tra le storie da dire
Tra le storie stoiche
devo, devo
devo ancora fare
Ed ho il palmo spesso
Spesso come callo di cemento
Ed il ruvido delle sbarre sopra i sandali
Ma eccomi
ricco e spossato nelle infradito da spiaggia
E poi?
D’ogni orma solo
la striscia ed il gelido pensiero
che dilegua nella sabbia
[Lunga, lunga bava bianca
cantava, cantava e poi ballava
e lontano sembrava ma infine
andava, svaniva, sfilava]
E poi?
Dietro il solco? Un solco solcato nel fosso affossato
Un metro quasi, un metro sotto il cielo disperato
a masticare nuvole e fango che non collima
Dove spezzo L’angelo, come spezzo il corpo
Dove storpio e disarmo Jibrail implume
in un conato di rum
Dove
non lascio neanche un secondo
neanche un secondo al cazzo moscio degli Dei
O alle dolci ali spiumate a struscio di culo
della verde meraviglia