È la morte tetro male

I morti non chiedono acqua né cura
un cimitero è affare dei vivi, mi sgomenta
la tenerezza di mani che nettano il marmo
ma rimangono in tasca se due occhi sdruciti
chiedono un morso di pane, la moneta
per un bicchiere di vino, uno sguardo, il saluto

chiudiamo bene le porte se è la vita che bussa
più semplice aprire il vangelo alla morte
battersi il petto su ginocchia di ceci
due soldi per un mazzo di fiori: la coscienza è pulita

ecco, commemoriamo i morti del mare
ogni anno, la medesima data, nel tardo mattino
se altri stanno affogando, avremo più nomi da dire
intatta la pagnotta di grano, perché i morti
non hanno mai sete, non hanno mai fame

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