I calzettoni a trecce, una biforcazione
nella nebbia di due gambe strette; senza difese,
ora che il letto dai piedini di carta
disegnati
non regge il tuo peso in aria. Restami,
stanotte: restami sulle guance
come fiato. Un monologo
di ditate sul muro ti racconta; fuori,
dove la fontana ha i palmi asciutti
e il silenzio è un requiem
per la morte dell’acqua
(Foto di Maria Serra)