Osservo quello schiudersi di labbra
e l’attimo di poesia nell’inventare parole
che mi possano riempire
e la scossa del morso
che percorre il midollo
dilata i pozzi
mi perdo
e tu lasciami cadere
tra matasse di fili
“tramati” da chi voleva
destini tessuti
e dolci tormenti di sudore notturno
che tengono anime
unite di schiena
e pelle con pelle
per sentire calore terrore
e tu col tuo mezzo mondo davanti
ed il mio respiro dietro.
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