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C’è una Pietà là fuori
tra i centomila piedi
che si camminano l’uno dentro l’altro.
Ha un fagotto di capelli stretto alle carni.
Quando l’inverno nascerà in terra
e le rotaie saranno bianche
e i campi e i corpi dentro i campi
saranno neve
ci sarà pietà
per tutte le Pietà?
ph.: Robert Atanasovsky
2 Comments
Molto toccanti, vivissime le immagini. La commozione permea, pur senza indugiarvi troppo, ogni singolo verso. Ma vi è anche, chiusa, la rabbia di un immenso grido! E la neve, col suo bianco manto, qui rappresenta ANCHE il possibile abbraccio pietoso, quello sì, della morte. La domanda con cui si chiudono i versi, pur avendo molte risposte, non si ferma ad aspettarne nessuna. Nella realtà vitale di Antonella, come in questa poesia (e in tantissime altre sue) è implicito ma chiarissimo l’immenso grido di cui dicevo. Un grido che va verso l’umanità che ancora abita i cuori ma VERSUS coloro che l’hanno ormai da tempo barattata con gli dèi del potere e del profitto.
Antonino Caponnetto
Ogni tuo commento per me è un onore. Pochi, come te, riescono a leggere il non detto, lo scritto dietro, il grido silenzioso ma urlante.
Grazie, Antonino!
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