Il coro di vedove
nel recinto dei tori
s’alzò in volo con ali di civetta
e i sassi bianchi sapevano d’ossa.
Il teschio d’un bue occhieggiava
cieco tra margherite
mentre il cielo colorava un tramonto
e i lamenti salivano come nebbia mattutina.
Balenò un ricordo tra case di calce
e fessure di gerani urlanti dai balconi.
Silente in un mare di olivi
il paese annegava nella terra.
Terra rossa, di sangue.