Conosco un modo per dimenticare le erbacce
e le acque sante che le innaffiano; il mio monatto
pietisce meglio da ubriaco, e mi tappezza i monconi
con un pezzo di giornale. Il pane caldo, da tempo
ha perso il suo profumo; il carpe diem assiderante
partorisce in piedi, tra la cancrena ancora fresca
dei rosai. Ora, ventre contro schiena
somiglio al profilo di un buco sul cuscino; come lui
mi affloscio in un piattume inutile
e senza piume