Immagine di © Wojciech Siudmak
Per cosa poi?
Delle briciole che spargi
ho soffiato via la noia
In un bicchiere di lentezza
E di giorni – Volti Alcool a profusione
Quel catrame che si sforza di penurie
senza palle, né più braccia da indossare
Per cosa hai combattuto? dimmelo tu.
Per cosa dibatti e digrigni il cranio
In quelle notti senza tetti e senza memoria.
Cos’ è che inforchi?
Se la tua, di lieve muore
Per cosa poi combatti?
Nel silenzio,
ascolto i resti di un soldato.
Nel tacere
della terra sempre brulla
risorge il lui che ancora vuole
e anche brama ma poi non è.
Poiché Egli non domanda il vero,
ma investe, tracima e non si eleva
Ma la guerra – amico mio
s’è perduta dietro il fango
E la tua voce
è ancora sabbia
in questo inutile deserto
di parole