La vittoria

Non ci sono mai abbastanza neon
qui.

Non ci sono mai abbastanza luci
alle porte e alle mie finestre.

Resta un volo, l’ultima corsa
del fare sentimento
poi, tutto sarà perfetto
e buio

– Ed è così che deraglio,
lasciando l’ultima stazione
ad un metro dalla porta
di casa?

Non c’è mai luce nel ventre scuro,
solo vertebre flesse in fondo
ad un corridoio.

Ma prenderò la Speranza
facendo la coda al bigliettaio
Ed attenderò, un soffio tra i binari
ossuti, come tutti

Il giusto alito di fottuta
Vittoria. Uno spazio piccolo piccolo
e poco fastidioso, sulle seggiole
legnose di qualche Terminal
sbiadito nel mondo

Me lo si deve!

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