Per questa salita
non ci sono ritorni,
solo gradini. Qui
ci si incontra in sottotono
fra gli specchi del caffè Torino
che moltiplicano ombre e candele
esasperandoti la gonna finto-vintage
dove il rosa non fiorisce. Fuori
sempre gli stessi marciapiedi, da fumare
sognando uno qualsiasi dei tanti altrove
che sanno di narghilè per turisti; quel
punto di te che nessuno conosce
da dove puoi indovinare
la stanchezza delle onde
e scriverla; mentre io
ti guardo
e ripenso che il tuo petto è scarno
perché ti hanno scavato
il cuore, da bambina
così che il vuoto ti fosse leggero
(Immagine: Otto Muller, Deux soeurs, 1920)